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Polpette persiane, Kufteh Tarkhoon

Polpette Persiane, Kufteh Tarkhoon

Polpette persiane, Kufteh Tarkhoon. Chi mi conosce sa che io amo la cucina di tutto il mondo, spesso ho fatto ricette africane, latino americane, piatti del nord Europa, il giro del mondo con le ricette, amo tutti i cibi, ho fatto le tagliatelle mongole e le frittelle ecuadoregne, pane da passeggio ripieno di pesciolini della Finlandia, e rifarei tutto di nuovo. Mi piace il pollo cotto con le spezie indiane o cinesi, amo la cucina asiatica soprattutto se vegetariana e quella indiana è strepitosa.

Ieri mi sono imbattuta in una ricetta di Polpette persiane, Kufteh Tarkhoon, il blog dove le ho trovate è questo, “La mia cucina persiana” e lo seguirò sicuramente. Ovviamente mi si sono spalancati gli occhi e dopo due ore le polpette erano pronte, non vi sto a dire il sapore e la bontà, dovete solo rifarle. A questo punto dovrei dire qualche parola sulla cucina persiana, e riporto quelloc he ho trovato nel web, mettendo i link dei vari siti.

La cucina iraniana ha origini antichissime risale addirittura a Ciro il Grande, appassionato e cultore, ben 2500 anni fa, della buona tavola a corte.  Già dal secolo IX a.C., si parla di banchetti con più di 40mila invitati che duravano giorni e giorni con innumerevoli portate piene di ogni tipo di animali, comrese le gazzelle e poi birra e vino, e tanti alimenti utilizzati anche oggi nella cucina iraniana, come l’aglio, le cipolle, le tante erbe aromatiche e la frutta secca e poi melegrane in abbondanza, non ci dimentichiamo la melassa di melagrana una delizia da mettere ovunque.
Nacquero sofisticati sistemi di irrigazione sotterranea,  per portare l’acqua dalle montagne fino alla secca pianura e l’agricoltura si sviluppò. La Persia era uno dei più vasti imperi, che scambiava con le terre delle nuove conquiste semi, piante da frutto e animali da allevamento e commerciava con tutti gli altri regni che non poté conquistare, in particolare la Cina, nella quale introdusse viti e cavalli persiani. Successivamente i commercianti parsi e sasanidi vi portarono melograni, noci, pistacchi, cetrioli, piselli, basilico, coriandolo e fagioli dall’occhio e ne ricevettero in cambio pesche, albicocche, rabarbaro e tè che poi, tramite i Persiani, arrivarono fino al mondo greco e romano.[2]

 

Le antiche tradizioni di questa cucina sono giunte intatte fino a noi per essere custodite dalle mani sapienti delle donne moderne dell’Iran, che tramandano il culto della cucina persiana di madre in figlia.

In Iran il culto della tavola è fondamentale, infatti durante i pasti, non deve mai mancare la tradizionale tovaglia con scritte e disegni adagiata su un tappeto. Sulla tavola dei giorni importanti o in quelli di festa non devono poi mancare un grande specchio, 2 candelabri, sottopiatti di seta, uova decorate, noci, melograni, monete, una copia del Corano e qualche spruzzata di acqua di rose.[1]

Torniamo alle nostre Polpette persiane, Kufteh Tarkhoon, carne di manzo, riso basmati e dragoncello che io non ho trovato, quindi ho usato basilico secco e timo, buone, molto buone.

 

 

Ingredienti per “polpette persiane, Kufteh Tarkhoon”:

  • 300 g di carne macinata di manzo
  • 150 g di riso basmati
  • 1 cipolla
  • 1/2 porro omesso
  • dragoncello fresco 3 tazze o secco 6 cucchiai, omesso, io timo fresco e basilico secco
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • 1/2 cucchiaino di cumino
  • 2 uova piccoline o uno normale
  • passata di pomodoro
  • sale, pepe e olio extravergine
  • olio di arachide per friggere
  • pan grattato
Facciamo cuocere il riso basmati per 10 minuti in acqua con poco sale e poi mettiamolo da una parte dopo averlo scolato. Tritiamo la cipolla e mettiamo tutto insieme in una ciotola con la carne, il riso, le uova, la curcuma, il cumino, il dragoncello, sale, pepe, e impastiamo bene.
Facciamo delle polpettine dandogli la forma che preferiamo, passiamole nel pangrattato e friggiamole nell’olio di semi ad una temperatura fra 160 e 180°. Mettiamole su carta scottex e quando saranno pronte tutte aggiustiamole su una pirofila da forno e versiamoci sopra la passata di pomodoro allungata con acqua bollente, deve essere molto liquida perché verrà assorbita dalle polpette. Aggiungiamo sopra un po’ di olio extravergine e ancora del timo.
Inforniamo a 170° per 20/25 minuti. Le nostre Polpette persiane, Kufteh Tarkhoon, sono pronte.
Un’ottima ricetta della cucina persiana.

 

 

[1] Travelweare

[2] La Biolca

Questo articolo ha 5 commenti
  1. Ciao Tamara, che meraviglia queste polpette! Grazie anche per raccontare la storia della cucina persiana. Un’ottima idea sostituire il dragoncello con timo e basilico. Le erbe aromatiche sempre danno un grande valore ai piatti. Grazie che segui il mio blog e saro’ sempre felice di trovare le tue meravigliose ricette. Un abbraccio e buon lavoro 🙂

  2. Complimenti per questo blog, rinnovo i miei complimenti , anche io amo le ricette di tutto il mondo ! ispiri tantissimo, proverò a fare anche queste polpette, se sei d’accordo quando pubblico la ricetta sul mio blog , ti menzionerò ,ringraziandoti tantissimo per l’idea

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