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Bonet piemontese il budino con gli amaretti

Bonet Piemontese Il Budino Con Gli Amaretti

Bonet piemontese il budino con gli amaretti. Il bonet è un budino che fa parte dell’antica tradizione piemontese, oggi preparato sull’intero territorio regionale, ma sembra che la sua origine nasca nella zona delle Langhe. I piemontesi lo chiamano “bunet” che in dialetto significa un tipo di copricapo dalla forma simile a questo budino, veniva cotto in uno stampo di rame chiamato appunto “bonet ed cuisin” cioè berretto da cuoco.

Sul nome ci sono due ipotesi. La prima prende spunto dalla forma e dal colore del dolce, che richiamerebbero il “bonnet” un berretto simile al basco, molto comune nel passato.

La seconda è legata allo stampo di rame nel quale il dolce era cotto: il “bonet ed cusin-a” (cappello da cucina). Sembra che la tesi più probabile sia questa.

Ci sono due tipi differenti di bonet, il tradizionale, oggi meno diffuso e detto alla monferrina, con solo uova, latte, zucchero e amaretti; alcuni documenti delle corti minori piemontesi indicherebbero la presenza di un suo antenato già nei banchetti del XIII secolo. Nella seconda versione, definita, più moderna, nel bonet si prevede invece anche l’uso del cacao, entrato nella ricetta sembra nel XVIII sec. Questa versione viene spesso presentata con decorazioni di amaretti. Altra versione è quella con  dentro un gianduiotto sciolto. Comunque si prepari è una delle cose più buone al mondo, io adoro i budini preparati in casa, come il latte alla portoghese, la crema catalana, la crema bruciata e simili, ma il bonet è speciale.

Domani nel Calendario del cibo italiano ricordiamo il Bonet piemontese, il famoso budino con gli amaretti e il cacao, ma c’è anche una versione bianca.

Ingredienti per “Bonet piemontese il budino con gli amaretti”:

per uno stampo da 22×10, se riducete la dose riducete anche lo stampo
  • 750 ml di latte
  • 5 uova
  • 160 grammi di zucchero
  • 55 grammi di cacao amaro in polvere
  • 1 bicchierino di rhum
  • 1 bicchierino di caffè ristretto
  • 70 grammi di amaretti
per il caramello:
  • 100 grammi di zucchero, (secondo me ne bastano 100 viene troppo caramello)
  • 4 cucchiai di acqua
  • amaretti per decorare, decidete voi come fare la decorazione
 
Mettete in una casseruolina 100 grammi di zucchero con qualche cucchiaio di acqua, 4/5 e lasciatelo sul fuoco senza girarlo, fino a che non assume una colorazione bruna, toglietelo subito e versatelo nello stampo,
In una pirofila mettete le uova, lo zucchero e sbattete con una frusta a mano, non usate frullatori perché pare che non vada bene inglobare troppa aria.
Mettete gli amaretti nel cutter e frullateli, aggiungete il cacao, mescolate con un cucchiaio e unitelo al mix di uova e zucchero, poco alla volta, mescolando per sciogliere eventuali grumi, quindi aggiungete gli amaretti, il caffè molto ristretto e il liquore.
Scaldate pochissimo  il latte, aggiungetelo a filo all’impasto, quindi versatelo nello stampo preparato precedentemente con il caramello.
Portate il forno a 180°C. Scaldate dell’acqua, mettete lo stampo con il bonet dentro ad una teglia più grande, versateci l’acqua calda, non andate oltre la metà perché in cottura l’acqua potrebbe schizzare e andare dentro al dolce. Tempo di cottura 70 minuti, io l’ho tenuto di più, altri 20 minuti, perché era più grande. Quando sarà freddo mettetelo in frigorifero fino al momento di servirlo. E’ venuto perfetto, un sapore unico.
La ricetta è tratta dalla rivista Sale&pepe
e le notizie da Taccuini storici
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Questo articolo ha 8 commenti
    1. Ho aggiungo il croccantino di amaretti con i pinoli, l’unica novità, però è venuto più buono di sempre, non so perchè, su certe preparazioni non amo sperimentare, devi essere molto bravo…grazie

  1. Splendido Tamara , poi tu sai sempre come valorizzarlo con delle foto perfette.
    Complimenti, me lo sbaferei senza ritegno alcuno 😉

    1. Diciamo che non si fa molta fatica a sbafarsi il bonet, è uno dei dolci al cucchiaio più buono pari alla muosse al cioccolato secondo me, ha un sapore deciso e anche delicato degli amaretti, mi piace, grazie carissima

    1. La penso proprio così, alle ricette classiche posso aggiungere qualcosa per arricchirle ma non esagero mai, qualcuno prima di me ha creato quella ricetta e io non posso cambiarla 😀 grazie

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