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Rotolo polacco ai semi di papavero…e l’Abbecedario europeo è finito

 

rotolo polacco al papavero

E’ finita!. La Polonia è l’ultima tappa del nostro Abbecedario culinario d’Europa. Gennaio 2013 è cominciato il nostro splendido viaggio, un anno e mezzo, tante tappe, tanti Paesi, tante ricette, tanta storia, usi, costumi, geografia e storia. L’iniziativa più bella in assoluto, senza vincitori né vinti, senza premi, senza nulla, solo tanta voglia di stare insieme, di cercare ogni 20 giorni la ricetta giusta da cucinare e poi pubblicare, e l’emozione quando ad essere ambasciatrice sei tu. Mi sono divertita, ho conosciuto tanti piatti e letto tante notizie e curiosità che non conoscevo. Grazie Eloisa Vargiu, grazie ragazze, è stato un bel viaggio e chissà cosa succederà adesso?

Per questa ultima ricetta avevo fatto il sernik, tipico dolce polacco di ricotta, ma la fotografia non mi piaceva, non era venuta degna di chiudere il nostro Abbecedario,  ho preferito cambiare soggetto, rifare una nuova ricetta e affidarmi ad un piatto molto particolare, un rotolo di pane dolce ripieno di semi di papavero e frutta secca, un sapore nuovo. L’ambasciatrice di questa tappa è Anna che trovate qui.

rotolo polacco al papavero

Ingredienti per il Rotolo polacco ai semi di papavero:

  • 250 grammi di farina biologia O
  • 1 pizzico di sale fino
  • 2 cucchiaini di zucchero semolato colmi
  • 50 grammi di burro a dadini
  • 90 ml di latte tiepido, io acqua
  • 10 grammi di lievito di birra, 5 grammi se allungate la lievitazione
  • 1 uovo

per il ripieno di frutta secca

  • 50 grammi di frutta secca mista e scorze di agrumi
  • 2 cucchiai di rum
  • 125 grammi di semi di papavero
  • 4 cucchiai di miele
  • 1 tuorlo e zucchero a velo per spennellare

 

rotolo polacco al papavero

 

Ho messo nella ciotola della  planetaria, la farina, il sale, lo zucchero, il burro a pezzetti, ho impastato con le mani fino ad avere un impasto bricioloso. Ho messo il lievito in una tazza con l’acqua tiepida e dopo averlo fatto lievitare per 5 minuti l’ho versato nel centro dell’impasto, ho acceso la planetaria e fatto impastare a lungo, ho aggiunto l’uovo e ho continuato fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo.

Ho messo in forno coperto con la luce accesa. Ne frattempo ho preparato il ripieno. Versare acqua bollente sui semi di papavero fino a coprirli e lasciarli per 5 minuti poi scolarli. Sminuzzare della frutta secca, io ho messo, noci pecan, qualche mandorla e bucce di arancio e limone confit, aggiungere il miele e portare sul fuoco fino ad ebollizione, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare.

ABC_CE

 

Prendere la pasta e metterla sul piano di lavoro, sgonfiarla e stenderla in un rettangolo di 20×30, spalmare il ripieno, ormai freddo sulla pasta lasciando un cm dal bordo per tutti e quattro i lati. Arrotolare aiutandovi con carta forno inserita sotto alla pasta, sigillate bene i bordi, sistemarla su una teglia e mettere la teglia in un sacchetto, gonfiare il sacchetto, chiuderlo a lasciarlo per un paio d’ore, oppure in frigorifero tutta la notte.

Accendere il forno a 180*C, mischiare il tuorlo con lo zucchero a velo, spennellare e infornare, io 40 minuti, fino a completa doratura. E’ ottimo da solo o con un buon tè. Non può essere congelato.

Con questa ricetta saluto l’Abbecedario culinario d’Europa e tutte le mie compagne di viaggio, le ambasciatrici, spero che ci ritroveremo in qualche altra avventura, un abbraccio a tutte.

rotolo polacco al papavero

Questo articolo ha 7 commenti
  1. Non conosco questo rotolo ma dolci simili a Trieste vengono fatti da sempre hanno nomi diversi. Questo con frutta secca mista è quasi quasi il nostro presniz ma con meno miscellanea di frutta secca diventa la putiza.
    Il papavero nei dolci lo usava sempre mia nonna ungherese ed è un must in Austria praticamente dal passato storico i dolci e non solo passano da uno luogo all’altro.
    Bravissima e bel itinerario. Al prossimo….
    Buona fine settimana.

    1. ciao Edvige, grazie per le tue delucidazioni sempre precise, mi pare di aver capito che i dolci, e non solo, in tutti quei paesi si rincorrono un po’, per esempio lo strudel viene fatto in molti paesi confinanti, comunque è ottimo e molto delicato…un abbraccio

      1. Grazie sei molto gentile, sai io vivo a Trieste città di crogiolo diciamo molto dall’est e non solo quindi una miscellanea di culture gastronomiche hanno influenzato la nostra cucina che ancora oggi continua in determinati settori tra i quali i dolci. Un abbraccio.

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