Gnocchi di patate con cipolla di Tropea caramellata e prugne appassite
Gnocchi di patate con cipolla di Tropea caramellata e prugne appassite. E’ una ricetta a cui sono molto affezionata perché gli gnocchi in Maremma si preparano spesso, a Roma il giovedì, in Maremma la domenica, nelle tavole ben apparecchiate con le tovaglie bianche si trovavano e forse si trovano anche oggi, grandi vassoi di gnocchi preceduti da antipasti con crostini di caccia e seguiti da arrosti tipici maremmani, anche se non mangio carne è un piacere ripensare a quelle tavole. Ma a casa mia si facevano quando avevamo voglia e mia madre era quella dell’ultimo minuto, lei gli gnocchi cominciava a prepararli verso le 18 e alle 20 tutti a tavola. Posso dire che a lei non mettevano ansia.
Ogni volta che andavo a Grosseto quello era il desiderio che esprimevo: “mamma gli gnocchi”, il resto me lo cucinavo sempre da sola ma gli gnocchi non è vero che sono facili, sono facili se li sai fare e non è facile saperli fare bene e non è una questione di ansia, bisogna saperli fare e dopo tanti anni ho imparato. Lei trovava sempre le patate adatte e quado le dicevo che era tardi mi rispondeva che per fare gli gnocchi ci vuole poco più di un’ora e aveva ragione. Con la maestria che la distingueva tirava fuori dall’acqua le patate bollenti e con le mani, secondo me foderate di amianto, le sbucciava e le passava subito, tante belle morbide e profumate, il profumo delle patate del contadino è completamete diverso, profumano di terra ma di terra buona. E mamma ha sempre avuto la passione di andare in giro per la campagna maremmana a cercare verdura, frutta e carne, questa è stata la mia educazione al buon cibo.
Mamma impastava quando le patate erano quasi fredde e a lei venivano bene, le lasciava sulla spianatoia con una spolverata di sale. Lei amava gli gnocchi morbidi con poca farina, quelle piccole pallette che quando le metti in bocca si sciolgono, magari condite con il classico ragù, io no, amo gli gnocchi più duri, conditi con sughi diversi che vanno dal pomodoro e basilico, al burro e salvia, al pesto e mi piacciono molto i condimenti con il pesce. Insomma lei faceva per me gli gnocchi più duri ed io riuscivo a mangiarne almeno 2 piatti se non 3. Quando impastava mi chiamava sempre e mi diceva di guardare per imparare, “gli gnocchi non vanno lavorati perché diventano gomma e tirano fuori l’acqua, devono solo prendere la farina che tu decidi quando basta di aggiungere farina, mai impastare troppo, e poi arrotolare tagliare e rigare. Subito in pentola e appena vengono in superficie si raccolgono con una schiumarola e si mettono in una zuppiera o nella padella per fargli incontrare il condimento.
Per questa ricetta ho voluto inventarmi una preparazione un po’ fuori dalla tradizione, ho preparato gli gnocchi con patate a pasta gialla, comprate al mio solito banco del mercato, ed erano molto farinose, le ho cotte come faccio sempre nel forno a microonde con la buccia, intere avvolte in carta scottex bagnata e quando le ho passate erano molto asciutte e farinose con un buon sapore. Ho pensato ad un condimento preparato con cipolle di Tropea caramellate e prugne piccole e nere, un po’ acide, non dolci, mi erano avanzate dal contest dei prodotti piacentini e il risultato è stato ottimo. Le prugne tardive sono ovali e piccole con un leggero sapore acido e un po’ amarognolo comunque non dolce e secondo me si prestano molto ad essere usate nelle preparazioni salate. Per dare un leggero tocco agrumato ho usato l’olio al cedro, ma non quello con l’aroma, quello vero fatto con la buccia del cedro, è un olio che fa la differenza, quindi con questi prodotti eccezionali il piatto doveva risultare buono ed è risultato più che buono.
Ingredienti per Gnocchi di patate con cipolla di Tropea caramellata e prugne appassite:
- 900 g di patate più vecchie che potete, molto farinose
- 300 g di farina così divisa, 250 g di farina O e 50 di grano duro
- sale q.b.
per il condimento
- due cipolle di Tropea medie
- 20 prugne tardive, piccole e abbastanza dure
- una piccola nocella di burro
- 1 cucchiaino di zucchero di canna
- olio al cedro
Lavate, asciugate, dividete in due le prugne e togliete il nocciolo quindi mettetele su carta forno i carta alluminio in forno, temperatura al minimo per circa un’ora, fino a che non saranno appassite, asciugate.
Preparate gli gnocchi seguendo la stessa procedura dell’altra ricetta, quella degli gnocchi burro e salvia, (cliccate qui per andare alla ricetta), tagliate finemente le cipolle e stufatele in una padella con una piccolissima noce di burro e un cucchiaino di olio, fatele caramellare con lo zucchero e poi aggiungete gli gnocchi appena affiorati in superficie insieme ad un cucchiaio di acqua di cottura. Alla fine unite un cucchiaio di olio al cedro e le prugne appassite. Potete spolverare con del formaggio Bitto che ha un gusto delicato e si scioglie bene sugli gnocchi.
Ti posso assegnare già da ora il premio fotografico???? :-))) E poi le cipolle di Tropea sono un mondo di sapore, quindi questi gnocchi son capitati proprio bene! Un abbraccio
Grazie Giovanna terrò presente, dico la verità sono buonissimi 😉 un abbraccio a te
Tamara che bel racconto, adoro le ricette che ricordano la famiglia … ho letto con piacere grazie ! E anche le foto sono vere ciao a presto ! 🤗
grazie tesoro, un abbraccio :-*
Un abbinamento molto azzeccato e poi io le cipolle di Tropea le metterei anche nel caffè! Quel piatto nella prima foto è semplicemente meraviglioso.
Grazie Anna Laura, ho un consumo di cipolle di Tropea che la Calabria dovrebbe darmi un premio, sempre tutto l’anno, o la lunga o la rossa tonda a casa mia senza cipolla rossa non si fa nulla, e cruda mi fa impazzire 😉
Ricetta, realizzazione, fotografia…tutto da fuoriclasse! Complimenti davvero!
e ora si’ che ci siamo 🙂
bello, mi piace moltissimo. Mi ricorda le tarte alsaziane, quelle in cui le prugne sono dappertutto e non sai mai se quello che stai per mangiare e’ la versione dolce o quella salata. Nel dubbio mi butto sull’agrodolce e l’accoppiata con le cipolle e’ vincente.
Mi piace anche la nota agrumata del cedro (fuori notizie su quell’olio, che manca all’appello dei prodotti da avere assolutamente) e ok il bitto, che si fa sentire, ma non copre.
L’unica perplessita’ e’ la quantita’ delle cipolle, ma perche’ non ho capito quanto le cuoci: se le stufi e le caramelli (e secondo me questo e’ il procedimento corretto, perche’ in questo modo si addolciscono e diventano belle cremose, cosi da poterci saltare gli gnocchi) si riducono a due o tre cucchiai, troppo pochi per condire gli gnocchi e squilibrati rispetto alle prugne. Parlo per esperienza, perche’ ogni volta che faccio la pissladiere mi ritrovo sempre con meno cipolle di quelle che mi servirebbero. E sorvolo sulla confettura di cipolle di Tropea, che quella e’ sempre poca a prescindere 🙂
Ti consta o ti pare una stupidaggine?
Alessandra hai ragione, le cipolle prima stufate e poi caramellate forse non l’ho spiegato bene, mi sono accorta anche io, quando sono andata a condire gli gnocchi che erano poche, è vero che non mangiandole il marito ho preparato il condimento solo per me ma erano pochissime, sì le stufo e poi le caramello, aggiungo l’olio al cedro che è una delizia dell’azienda Doria Paolini di Alessandra Paolini, secondo me l’olio migliore in assoluto lei ha delle monocultivar come la Grossa di Cassano il Cipressino, olive molto particolari che danno olii splendidi con aromi tipici del sud, questo al cedro è in una bottiglia di alluminio per evitare la luce e un sapore di cedro che lo rende adatto a condire fresche insalatine o condimenti per paste particolari, per il resto non dici stupidaggini è sempre così, le cipolle mancano sempre, grazie dei tuoi suggerimenti e di avermi fatto notare le pecche, solo così si cresce, come ho capito che nell’altra ricetta mancava del burro ed era anche poco nocciola quello che avevo usato per condire le porzioni preparate. Domani vado sulla terza 😉
Li voglio. E ora come si fa?!?
Cipolla e prugna, so già che li amerei!!!
^_^
Sì hai ragione anche io li ho amati da subito, mi è bastato il pensiero e già avevo il sapere in bocca, le cipolle di Tropea sono uno dei miei amori, un grande grazie
Le tue foto sono sempre di grande effetto, ma qui non c’è solo maestria fotografica, ma anche alta cucina!!!
Sabrina un grande complimento, ti ringrazio davvero tanto, una ricetta che volevo fare da tempo e mtc mi ha dato la possibilità… saluti cari
Incantata. Io che la cipolla di Tropea la metterei da tutte le parti, per dire. Complimenti e stop!
Anche io Antonella la metto dappertutto, in estate fresca e in inverno secca, sempre, grazie ancora
Adoro fare gli gnocchi e i sapori agrodolci, la proverò senz’altro, complimenti!
Grazie Gaia, vennero proprio buoni, gli gnocchi sono buoni anche solo con l’olio dico la verità 😉