I Fank per salutare il carnevale ungherese per MagAboutFood
I Fank per salutare il carnevale ungherese per MagAboutFood. Oggi è l’ultimo giorno di carnevale da noi come in altri Paesi, ci saranno sfilate di carri allegorici, maschere e mascherine di tutti i tipi, bambini e adulti fileranno i primi nel pomeriggio lungo le strade e in feste dedicate, gli adulti continueranno la sera e la notte nelle grandi feste organizzate per divertirsi. Io mi mascheravo, ho sempre amato il carnevale e amo le maschere, mi piacciono moltissimo le maschere di Venezia, passerei le ore a guardarle, sono belle. Uno dei carnevali più belli e più antichi d’Europa è quello ungherese, lì sfilano maschere molto antiche e poi amo i fritti, dolci e salati in tutti i modi, ma i fritti di carnevale sono i miei preferiti. Il carnevale sappiamo che precede una periodo un po’ triste, la quaresima, quindi si approfitta del carnevale per fare grandi festeggiamenti, prima del periodo di astinenza. Oggi per MagAboutFood abbiamo pubblicato alcune delle ricette più famose del carnevale in Europa.
Qui trovate tutte le ricette del carnevale, compresa la mia.
Mohács, cittadina nel sud dell’Ungheria legata a una delle giornate più tristi della storia ungherese (la battaglia del 29 agosto 1526), è oggi teatro di uno dei più spettacolari carnevali del Paese. Il carnevale ungherese, come abbiamo detto, risale al XIX secolo e le storie che si raccontano non sono proprio belle. I partecipanti con la scusa della maschera che li rendeva irriconoscibili, molestavano le donne, facevano scoppiare risse tanto che dovevano intervenire ripetutamente le autorità. Con il passare degli anni la festa si tranquillizza.
Il carnevale dei busó è il più antico d’Ungheria ed è diventato una vera e propria attrazione turistica. Il nome deriva da “busójárás” (o anche poklada), in origine antica festa popolare serba, con maschere terrificanti dal significato propiziatorio.
In una piazza della cittadina, dopo un colpo di cannone, si radunano i busó, uomini che indossano maschere dipinte, con sangue di animali e con un cappuccio di pelle di montone, un campanaccio penzolante, calzoni larghi imbottiti di paglia, ciocie come scarpe. Oltre a fare rumore con una raganella o una clava di legno, i busó sono scortati dai, “jankele”, che tengono lontani da loro curiosi e bambini con sacchi (pieni di cenere e farina), stracci e segatura. Questi strani gruppi mascherati, divisi secondo l’arma che possiedono (cannone, ruota del diavolo, carro, corno, ecc), festeggiano il carnevale lungo la riva del Danubio e in altre vie limitrofe. All’imbrunire tornano sulla piazza principale e, attorno a un gran falò, improvvisano giochi e scherzi per i presenti.
Inoltre il martedì grasso i cittadini di Mohács organizzano un grande falò bruciando la bara, simbolo della stagione invernale. In questa modo danno il benvenuto alla primavera.
Nel 2009 questo carnevale, è stato dichiarato parte del patrimonio intellettuale del mondo dall’Unesco. [1]
Mi piace sentire storie dell’Ungheria era la patria della nonna e molte cose le ricordo ma non tutte ero troppo piccola qundo se ne andata.. H letto volentieri. Grazie e buona serata. … ah si buoni questi dolcetti ..