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Gatto’, come si chiama il salame dolce ad Arezzo

Gatto’, Come Si Chiama Il Salame Dolce Ad Arezzo

Il gattò, così gli aretini chiamano il salame dolce, l’etimologia deriva dal francese “gateaux”, quando c’erano i francesi, questi erano soliti finire così i loro pranzi e gli aretini hanno tradotto gattò. E anche oggi si continua a fare il gattò, a Grosseto si chiama salame dolce, ma essendo per parte di mamma aretina sapevo di questo modo, diciamo anche un po’ buffo di chiamare questo dolce, che è buonissimo, si può farcire in tanti modi, tutte le marmellate che vogliamo, il cioccolato fatto con il cacao oppure la tanto agognata nutella, o il cioccolato da copertura, o la crema pasticcera un po’ soda, e ancora la crema pasticcera e la frutta fresca, fragole, ciliegie…delizioso gattò.

 

Anche questa ricetta è di Righi Parenti.

Ingredienti per Gatto’, come si chiama il salame dolce ad Arezzo

  • 6 uova intere bio
  • 300 grammi di zucchero
  • 150 grammi di farina
  • 50 grammi di fecola di patate
  • una presa di ammoniaca per dolci

Separare gli albumi dai tuorli,  lavorare questi ultimi con lo zucchero, aggiungere la farina e la fecola setacciate, lavorare bene per evitare il formare di grumi, per ultimo  aggiungete l’ammoniaca e mescolare  bene. A questo punto aggiungete anche gli albumi montati a neve dall’alto verso il basso per evitare di smontarli. Foderate una leccarda con carta forno imburrata e infarinata e versate l’impasto, io ho usato una teglia 35×30, infornate a 200° per 15 minuti, per il mio forno a gas sono troppi, devo abbassare a 180 altrimenti impasti così delicati si bruciano. Nel frattempo preparate un canovaccio, inumidito, senza ammorbidente e appena il dolce esce dal forno rovesciatelo sul canovaccio, la carta se ne andrà via da sola perché è imburrata, spruzzateci subito l’alchermes e arrotolate il gattò, poi stendetelo di nuovo e versateci la crema pasticcera che avrete fatto nel frattempo con questa ricetta:

Ingredienti per crema pasticcera

  • 1 tuorlo
  • 40 grammi di zucchero
  • 1 cucchiaio di farina
  • 350 ml di latte


    Fate la crema come normalmente si fa, cioè sbattere il tuorlo con lo zucchero, aggiungere la farina e stemperare con il latte, mettere sul fuoco e portare ad ebollizione, poco prima togliere e continuare a girare per non far attaccare, riportare sul fuoco e girare ancora per qualche minuto senza far bollire, far freddare.
    Quando è fredda stenderla sulla metà del gattò, nell’altra metà io ho messo del cioccolato così preparato:
    ho messo in una bastardella 300 grammi  di  cioccolato da copertura, il carrarmato per capirci, 50 grammi di burro e 50 ml di latte, ho fatto sciogliere a bagnomaria e girato per sciogliere bene, poi messo a intiepidire, appena pronto l’ho steso sull’altra parte del gattò e ho cominciato ad arrotolare aiutandomi con il canovaccio o con la carta forno se avete usato quella. Appena pronto mettetelo su un vassoio rettangolare e lungo e spolverizzatelo con zucchero a velo, poi servitelo. Questo è il gattò.

 

Questo articolo ha 6 commenti
    1. Guarda che è la stessa cosa, o dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto, sono due movimenti che devi fare, la cosa importante è che siano lenti e non circolari, ti ringrazio

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