Apecchio, la birra e la zuppa di cipolle
Apecchio è un comune delle Marche situato sull’Appennino umbro-marchigiano, al confine con l’Umbria, è attraversato dal fiume Biscubio e sovrastato dal Monte Nerone, che dona un’acqua purissima che è un po’ la fortuna di quella cittadina di appena duemila anime. Il territorio è caratterizzato da ampi prati, boschi, acque correnti e di tipo sulfureo. I ruderi sparsi nel territorio testimoniano segni di civiltà negli anni passati. Nel suo territorio si trova l’enclave di Monte Ruperto, parte del comune di Città di Castello in provincia di Perugia.
Apecchio, come abbiamo detto, si colloca a nord delle Marche. Le sue strade tracciate dagli antichi Piceni hanno visto passare carovane di popoli tra cui gli Etruschi, i Celti i Romani e tanti altri, una splendida zona dal punto di vista paesaggistico, una strada che attraversa immensi boschi.
Un paese accogliente dove si trovano i possedimenti dei conti Ubaldini, signori di Apecchio: il ponte a schiena d’asino, la torre campanaria, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria con la caratteristica chiesetta ipogea, quella di Santa Lucia, con affreschi di scuola giottesca, il porticato di palazzo Ubaldini nei cui sotterranei ha sede il Museo dei Fossili e Minerali del Monte Nerone, una delle collezioni di ammoniti più interessanti d’Europa.
Un territorio sano, integro con una sua cucina tipica e genuina che ci dona interessanti ricette a base di tartufo che cresce abbondante nella zona. Da qualche anno in Apecchio presenti due Birrifici Artigianali di alto livello, Tenute Collesi e Amarcord e sono i birrifici che siamo andati a visitare.
Un birrificio, Amarcord, è arrivato da Rimini attratto dalla famosa acqua del monte Nerone, l’altro, il birrificio Collesi, era già presente sul territorio, dal 1870, come distilleria e negli ultimi anni Giuseppe Collesi ha scommesso sulla produzione della birra. Vista la qualità dell’acqua, è presente anche uno stabilimento che imbottiglia quella della fonte oligominerale Val di Meti. Tutti questi prodotti sono esportati in molti paesi del mondo.
L’attività economica di Apecchio si basa sull’artigianato e la piccola industria oltre al taglio della legna da ardere e non sono da sottovalutare i tartufi che si trovano abbondanti nei boschi. Tartufi pregiati che il paese celebra con una manifestazione la prima settimana di ottobre. Proprio i tartufi ci hanno convinto che presto ritorneremo ad Apecchio. Ma è il settore turistico quello che negli ultimi anni ha conosciuto un maggiore sviluppo, grazie alla natura incontaminata del suo territorio e alle vicine piste da sci del monte Nerone, portando alla creazione di numerosissimi agriturismi oltre ai classici servizi di villeggiatura già presenti contribuendo così ad abbassare l’alto tasso di disoccupazione presente anche in quella zona.
Ingredienti per la zuppa di cipolle alla birra:
- 1 kg di cipolle bionde
- 2 spicchi di aglio
- 1 foglia di alloro
- 5/6 bacche di ginepro
- 33 cl di birra chiara, io ho usato la birra bionda Imperiale del birrificio Collesi
- 1 litro di dado vegetale home made, metterò la ricetta
- 1 cucchiaio di farina
- caciocavallo affumicato o un altro formaggio saporito
- pane integrale, bozza a lievitazione naturale comprata in toscana
- 25 grammi di burro e 25 di olio evo
- sale, pepe
Affettate le cipolle sottili, mettetele in una casseruola e fatele stufare, con olio e burro, comincia così la vostra zuppa di cipolle alla birra. Andate avanti con la cottura per 15-20 minuti, aggiungete un cucchiaio di farina per darli un po’ di cremosità, quando le cipolle cominciano a diventare bionde unire gli spicchi di aglio tritati il ginepro e la foglia di alloro, mescolate, alzate la fiamma e versate la birra, fate sfumare la birra e poi aggiungete il brodo vegetale. Mescolate molto bene la vostra zuppa di cipolle alla birra per evitare grumi di farina e fate cuocere per un’ora circa a tegame semicoperto.
Tostate le fette di pane e quando è dorato mettetelo nei piatti, versate la vostra zuppa di cipolle alla birra e sopra il formaggio, una macinata di pepe e se serve del sale. La zuppa di cipolle alla birra bionda del birrificio Collesi è pronta, ovviamente mangiandola abbiamo bevuto la stessa birra e vi garantisco che il risultato è garantito. Dalla rivista Sale&pepe.
Nike, una bellissima e giovane aquila reale ci ha ricevuti nella piazza di Apecchio
alcuni piccoli scorci di Apecchio
un tetto, case sparse nella valle, un abete,
questo vedevo dalla finestra dell’agriturismo
dove ho dormito
Adesso cominciamo a parlare di Birra. Il nostro tour è cominciato al birrificio Amarcord, un bellissimo, nuovo birrificio, la cui proprietaria Giulia Minardi, una giovane e simpatica manager ci ha raccontato di aver portato il birrificio da Rimini ad Apecchio per l’ottima acqua del monte Nerone. Le birre Amarcord nascono negli anni ’90 e il successo arriva subito, cosicché i giovani fondatori del birrificio decidono di crescere, e per crescere bisogna migliorare il prodotto già ottimo. Cercano un’acqua purissima per dare “un tocco unico” alle loro birre, questo dicono e nel 2009 trovano ad Apecchio nel cuore degli Appennini il monte Nerone, è fatta, la birra Amarcord diventa la birra artigianale più famosa e più venduta in Italia. Io ho assaggiato dentro al birrificio una birra spinata appena fatta e devo dire che non avevo mai bevuto una cosa più buona.
Il birrificio Amarcord è nuovissimo, tutto in acciaio, molto brillante e dà l’idea di funzionare alla perfezione, una macchina perfetta. Il Mastro birraio ci ha illustrato tutto il procedimento per arrivare a bere una birra, non lo spiegherò, non sarei in grado, vi dico solamente che il luppolo, uno dei componenti più importanti ha un meraviglioso odore di pepe e spezie.
Le birre Amarcord hanno ovviamente i nomi dei personaggi dell’Amarcord di Federico Fellini, e come nell’Amarcord sembrano uscite da un sogno con le loro etichette che ricordano i personaggi del film, la Gradisca, desiderata da tutti; la Midòna, la tipica figura familiare italiana sempre disponibile; la Volpina, la femmina lussuriosa, il sogno proibito; ed infine la Tabachéra, il personaggio più caratteristico, la donna con il grande seno. Bellissime etichette. Ci sono poi le riserve speciali AMA, bionda bruna e mora, nate dall’incontro dei Mastri birrai con Garret Oliver (Garrett Oliver è il creatore delle strepitose birre della newyorchese Brooklyn Brewery). La veste delle birre AMA è nata dal più grande grafico dell’età contemporanea, l’ideatore del celebre logo . L’ultima birra è Amarcord Riserva Speciale, la cui etichetta è stata curata da Tonino Guerra, la userò per un piatto importante che ho già in mente, e con questo il tour al birrificio Amarcord è concluso, adesso qualche pillola fotografica.
sotto, l’ingresso del birrificio Amarcord,
le 4 etichette delle birre classiche,
bottiglie di Gradisca,
luppolo pressato
Il tour è continuato e siamo arrivati al birrificio Collesi.
Sulla vecchia via Flaminia, che collega Rimini a Roma, è qui che si trova il birrificio Collesi. Due amici, Giuseppe Collesi e Roberto Bini hanno una grande passione e stanno portando la loro birra in ogni parte del mondo. Un Mastro birraio belga, Marc Knops che ha accompagnato nella sua crescita Imper Ale, una birra con un grane appeal “in linea con le birre trappiste belghe, di cui Knops è uno dei più importanti creatori”. E poi le materie prime, il birrificio Collesi vanta la denominazione di birrificio a chilometro zero, perché l’acqua calcarea è quella del Monte Nerone, la migliore d’Europa per la birra, l’orzo è prodotto nei campi della famiglia Collesi e trattato al maltificio regionale marchigiano, per tornare al birrificio pronto per essere impiegato nella preparazione della birra.
La birra Alter, una birra chiara non pastorizzata, con sentori di luppolo in fiore, malto e note fruttate con profumi di lievito, vaniglia, crosta di pane e miele. Io non sono riuscita a “sentire” tutti questi profumi, ho sentito solamente una birra eccezionale, una birra con cui ho sfumato la mia zuppa di cipolle e ho bevuto mentre mangiavo la zuppa, devo dire che le cipolle hanno assunto un sapore migliore di sempre e siccome di zuppe di cipolle ne ho fatte tante le conosco bene, è risultato un piatto con un sapore più deciso e soprattutto ha tolto l’eccessivo sapore dolce alle cipolle. Poi ci sono Ego, sentori di agrumi e frutti tropicali; Fiat Lux, ambrata, calda e avvolgente, una birra con profumi di cereali e frutti autunnali; Ubi la birra rossa, caramello, malto e nocciole con note speziate, da bere a fine pasto e per accompagnare il dessert; Maior, birra nera, rifermentata in bottiglia, gusto pieno, corposo con profumi che ricordano caffè, liquirizia, rabarbaro e cacao; Triplo malto, con note di ananas e albicocca, e Cometa Divina, una birra rossa di gran carattere con sfumature rubino. Poi ci sono i distillati, non vi dico quanti ne ho assaggiati, adoro le grappe, e lì ci sono grappe mai sentite e poi un torbato, un’acquavite di birra ottenuta dalla distillazione di birra artigianale da malto torbato, un’acquavite con una nota affumicata alla fine e un delicato aroma marino, forse non sono le parole giuste, le mie, per descrivere quello che ho sentito, ma quello che ho assaggiato in quelle ore non lo dimenticherò, cose che solo un amore per il proprio territorio può dare, e questo dovrebbe succedere in tutto il nostro Paese, abbiamo delle eccellenze che gli altri ci invidiano, ma ci vuole l’amore, la fantasia, il rispetto e la voglia di far conoscere i propri prodotti e soprattutto la voglia di mettersi in gioco, il coraggio di osare e questi ragazzi di Apecchio hanno avuto il coraggio, hanno fatto di questo piccolo borgo medievale la capitale della birra e questo insieme ad una buona amministrazione porta e porterà turismo ad Apecchio.
Birrificio Collesi, le birre e i distillati
Giuseppe Collesi mentre versa la birra
bicchieri con orzo ai vari livelli di tostatura e luppolo
e chiudiamo con lo splendido Pippo, il dolcissimo cucciolo di Giuseppe Collesi
Di quello che sono state queste due giornate, dal punto di vista organizzativo, potete leggere in questo post che avevo scritto prima, quello che invece ho provato ve lo dico adesso: due giorni intensi, con bella gente molto disponibile, un’accoglienza molto ben organizzata, un paese delizioso, ben tenuto e sembra che tutti concorrano a far sì che Apecchio migliori sempre di più.
La premiazione di Gian Luca Ranno Co-founder di Gnammo
Premio Apecchio Città della Birra “Franco Re” ed. 2013
L’ALO FOOD CAMP, dove noi foodblogger abbiamo partecipato ad una tavola rotonda è stato molto interessante, Luca Marcelli, consulente turistico nelle vesti di moderatore, i saluti del sindaco di Apecchio, Orazio Ioni, e Massimo Cardellini, Presidente Associazione Apecchio Città della Birra, CEO & Co-Founder; sono intervenuti: Livia Baldelli – Nuovo arredo. Nuova fonte di Turismo; Laura Di Pietrantonio – Food & Beer; Gian Luca Ranno – CEO & Co-Founder di GNAMMO; Ilaria Barbotti – Presidente Instagramers Italia, creatrice di “aroundconero”; Sandro Giorgetti – Responsabile Social Media Team Marche.
Ha concluso, Renato Claudio Minardi – Ass. Turismo, Eno-Alogastronomia Provincia di Pesaro e Urbino
“Strategie comunicative per la promozione territoriale. Non serve essere grandi. L’esempio Apecchio”.
Ho conosciuto foodblogger con cui avevo rapporti virtuali, tutta gente che mi è piaciuta molto, complessivamente una esperienza che rifarei molto volentieri.
Grazie ragazzi di Apecchio. Grazie Massimo Cardellini.
Ci sono stata ad Apecchio una decina di anni fa. Ne ho un bellissmo ricordo.
Ottima la tua zuppa di cipolle alla birra.
Bel posto viene voglia di andarci . Qua piove e la zuppa di cipolle la sera e’ un tocca sana , non ho mai provato con la birra mi incuriosisce !!!!!
Un abbraccio :-)))
Quante interessanti notizie!!!! E poi la zuppa di cipolle con la birra mi incuriosisce parecchio. Sempre brava cara amica.
Un abbraccio e complimenti.
Meglio della nostra guida Daniela…..(Daniela perdonami!) ho scoperto un sacco di cose interessanti piacevolmente descritte….d’accordo con te: un fine settimana indimenticabile! Al prossimo amica mia!
grazie carissima Sabrina,sono andata a leggermi un sacco di notizie prima di scrivere tutto qui, io sono convinta che quando scriviamo un post di questo tipo dobbiamo dare qualche informazione in più, come hai fatto tu del resto, facciamo una corretta informazione,magari abbiamo meno visite, (io) ma va bene così…al prossimo viaggio, baci
Dimenticavo: la zuppa di cipolle la adoro, ma la prossima volta la proverò così con la birra Collesi!
[…] Goulash di soya alla birra ambrata. Ecco una nuova ricetta con la birra, con la Fiat Lux del birrificio Collesi di Apecchio, una birra ambrata e profumata, e questa è la spiegazione tratta dal sito “Birra ambrata non pastorizzata a rifermentazione naturale in bottiglia. Gusto intenso e raggiante con toni caldi ed avvolgenti, caratterizzato da un’importante impronta di luppolo che ne esalta i ricchi profumi di cereali e di frutta autunnale”. Io vi dico solamente che la birra è ottima e con il goulash era perfetta. Vado subito alla ricetta “Goulash di soya alla birra ambrata”, perché di birra ne ho parlato abbastanza nel post precedente e se qualcuno volesse documentarsi ecco il link, “Apecchio, la birra e la zuppa di cipolle”. […]
Salve, ho letto il suo articolo con gli occhi di chi è nato in quelle parti e quindi le conosce direi abbastanza bene. Proprio un bell’articolo e grazie per aver scritto bene della mia terra.
Un appunto che vorrei fare è solo che Apecchio e il suo territorio non si colloca nelle basse marche ma al contrario è situato nel nord delle marche; collegato con il Ducato d’Urbino e facente parte del Montefeltro che è il territorio più a nord delle marche e di cui fa parte anche l’alta zona della val Marecchia (Pennabilli, Novafeltria, S.Agata feltria, San Leo…) che, addirittura, ora fa parte dell’Emilia Romagna.
Giovanni anche se non hai firmato il tuo commento lo pubblico, mi dispiace ma è stato un lapsus so e sapevo benissimo dove si trovava Apecchio, sono rimasta 4 giorni e sono stata benissimo, comunque hai fatto bene a farmelo notare, ci sono altri articoli sempre su Apecchio, uno sulle Pillole di Alogastronomia e uno sui birrifici Collesi e Amarcord, mi farebbe piacere tu li leggessi, grazie ancora di essere passato…
Chiedo scusa per la firma, pensavo che il nome sopra fosse sufficiente. Ancora congratulazioni e proprio ieri dopo aver letto e risposto mi sono stappato una eccezionale birra Collesi (Triplo malto, quella con la capsula viola)!
GP
Birre stupende, grazie ancora e fammi sapere il tuo parere anche sugli altri due articoli che trovi sempre lì, uno è stato scritto qualche giorno prima della manifestazione (Pillole di Alogastronomia) e l’altro è “Goulash di soya alla birra ambrata” ciao