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Torta di riso alla carrarina

Torta Di Riso Alla Carrarina

Eccomi di nuovo qui a postare un altro dolce, e che dolce! Inizio con questa ricetta una rubrica “Ricette toscane” dove inserirò solamente ricette, dolci e salate della mia amata e splendida regione. Questo perché, anche se il blog si chiama “Un pezzo della mia Maremma” spesso, per svariati motivi, posto ricette di ogni dove; romane perché abito a Roma da 40 anni, milanesi perché mio marito ha vissuto lì tanti anni e ne ha gustato quella cucina, (vedi i risotti che adoro), siciliane, sarde, pugliesi, liguri, piemontesi, insomma la cucina italiana è senza dubbio interessante, nello stesso momento mi piace anche la cucina di altri paesi come non amare la paella, il baccalà portoghese, la mousse francese…ce ne sono, così racchiuderò le ricette della mia Toscana tutte insieme in una rubrica, appunto: Ricette Toscane.
Cominciamo con la Torta di riso alla carrarina. Non è una torta, è uno spettacolo, non è la solita torta di riso, ma una torta di riso con sopra un latte alla portoghese, provatela, è anche veloce.

Ingredienti Torta di riso alla carrarina

  • 150 grammi di riso comune
  • 12 uova, possibilmente bio
  • 300 grammi di zucchero semolato
  • 1 litro e mezzo di latte intero
  • 1 bicchierino di liquore all’anice, io Mistral
  • la scorza grattugiata di un limone, bio, o di giardino
  • 1 pizzico di sale
Cuocere il riso per pochi minuti e scolarlo. Ungere e infarinare una tortiera di 30/32 cm di diametro, accomodarci il riso e pressarlo con le mani, nel frattempo sbattere le uova con lo zucchero, versarvi il latte caldo, il liquore, la scorza di limone e il sale, amalgamare molto bene tutto.
Riprendere la tortiera con il riso ben pressato e versarci molto, molto piano la crema di uova, altrimenti il riso si sposta, infornare a forno caldo, 180°C , far cuocere per circa 2/3 ore. Sformare in un piatto grande e provate questa delizia. Magari la prima volta dimezzate la dose, perché è molto nutriente, ne basta poca per essere soddisfatti. Torta di riso alla carrarina una delizia.
Questa è la ricetta, adesso il mio consiglio: non imburrate la teglia, mettete sul fondo dello zucchero, abbondante, e fatelo caramellare poi accomodateci il riso, questo perché quando andate a sformare la torta, la paste che sta sotto è bianca, per cui o la caramellate con il cannello o fate caramellare prima lo zucchero. La prossima volta farò così.
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Questo articolo ha 45 commenti
  1. Quando ho aperto il tuo blog ed ho visto la tua ricetta ho pensato felice matta: “Non ci credo!!”. Devi sapere che questa stessa ricetta me l’ha data ieri l’altro mio marito che, a sua volta, l’ha avuta da una collega non molto brava in cucina. Visto il tuo risultato sarà bene che le dia fiducia… ma prima controllo le grammature… mi sembra impossibile che non ci sia una fregatura nella sua versione!! ;-P

  2. Ciao Tamara,
    ho vissuto a Carrara per 2 anni (mio marito è nato e vissuto a Orvieto e poi la famiglia si è trasferita a Carrara, città della sua mamma) e ho forti legami con quella città, dove mi reco spesso ed è un luogo dalle caratterisctiche uniche e inconfondibili.
    Mi ha fatto molto piacere vedere questa ricetta, in fondo molto semplice.
    Le massaie carrarine che conosco ( molte, tra cui anche una cara ex collega) , mettono il riso direttamente nello stesso recipiente con le uova sbattute, il latte ecc… e poi il tutto si distribuisce nella teglia ( di solito rettangolare) dalla quale viene servita direttamente, senza sformarla e quindi niente caramello.I carrarini sono soliti accompagnarla con il “vino bianco bon”, naturalmente dolce. La torta carrarina è nata un po’ più povera di quella attuale, con meno uova. L’effetto” latte alla portoghese” dà a questo dolce( che nello spezzino fanno salato) un pregio notevole.
    Ora che me l’hai messa in mente, una volta o l’altra la posterò anch’io, intanto, alla prima occasione, la farò per rinnovare gli usi della famiglia.:-)
    Marilena

  3. questa torta di riso somiglia al mio migliaccio, vedo che anche tu hai messo tante uova e il latte,deve essere buonissima. Un bacione e grazie per essere passata mi hai permesso di conoscerti.

    1. sì Paola ci sono molte uova, se pensi che l’originale ne ha 20, così ho trovato scritto, questa l’ho presa da un libro, mi fa sempre piacere conoscere foodblogger nuove con cui condividere la mia passione…un abbraccio

  4. Ma lo sai che non ho mai preparato un dolce di riso?? Allora approfitto della tua ricetta e, quasi quasi, la preparo per il fine settimana. Già so che sarà un successo: mi fido della tua cucina 😉
    Un abbraccio

  5. Ho preparato una torta di riso poco tempo fa e ci e piacuta, in Grecia questo tipo di torta non esiste ed era un sapore nuovo per noi. Questa ricetta e tanto buona e con lo zuccero caramellato, una delizia! La provo senz’altro!

    1. beh sono contenta di aver riportato a galla un ricordo così bello, una vacanza con nonna e fratello è sicuramente una cosa da ricordare…sì la torta è molto buona…un abbraccio

  6. molti anni fà la feci anchio,me la diede una donnina anziana di carrara ma ricordo che mi disse che il segreto era che da loro a carrara vendevano una specie di liquore già pronto dal nome “Saporito”ma sinceramente sul nome non sono proprio sicura,cmq lo vendevano già diluito in bottigliette altrimenti ti davano delle buste e lo facevi a casa….forse era una sorta di alcherms.complimenti cmq molto bella e sicuramente bonnnnaaaaa;)

    1. Non conosco questo liquore, ma so che una volta c’erano dei liquori che venivano usati per fare i dolci ed avevano una gradazione alcolica più bassa, me ne aveva parlato mia madre, io ho messo l’anice, come da ricetta e ti giuro che è molto delicato, ne ho preso un bicchiere al bar, non è che tutti i liquori che mi servono li compro, quelli particolari li prendo sempre al bar…un caro saluto

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  8. Essento di Carrara non posso che aver piacere vedere che la torta sia apprezzata,ma vorrei dare due piccoli suggerimenti: aggiungerei alla sambuca o anice un pò ti menta liquida (va bene anche una caramella di menta sciolta nel latte) e un pochino di brandy e come diceva la mia nonna la torta di riso va cotta dentro una teglia rotonda di alluminio imburrata (per intenderci quelle che hanno l’anello da appendere).
    Ps. Mi raccomando la torta di riso va accompagnata con un bel bicchiere di vino dolce dei colli di Candia
    Un saluto Roberto

    1. Io uso solo 30gr di riso.Il liquore.che usavano una volta,ricordo che andavamo ad acquistarlo da Giove a San Francesco,era Strega,sassolino ed alk. in parti uguali.La cottura del riso non deve superare i 5′;mentre la torta restera’ in forno fino a che non si formera’ una crosta nera,la mia nonna li chiamava “gli occhi”.Carrara e’,per me una citta’ splendida,ricca di tradizioni e la sua cucina,veramente povera,un vero capolavoro!!!

  9. La torta di Riso…LA MITICA torta di Riso, ognuno nella zona, da Massa in poi è depositario “unico” della ricetta originale, chi mette la menta, zona di Avenza, chi il limone, chi al posto del limone l’arancia, ma tutti legati indissolubilmente da quella torta. Ricordo la nonna, che mi comandava di prenderle l’alkermosse, la Stock84, la Strega e qualche altro liquore dal “nomo” stroppiato e al mio protestare per i liquori lei rispondeva candidamente “in se sentene mia, quando la mangi”. E via nel forno nella teglia tonda imburrata e infarinata di alluminio con l’occhiello. Nella nostra riviera Apuana, la torta di Riso è una sorta di Santo Graal, così semplice, povera ma grandissima. Forse forse è meglio anche del lardo di Colonnata, ma non ditelo ai colonnatesi, potrebbero darvi ragione!!!

  10. Ciao e complimenti per la ricetta, io ho sperimentato varie volte questa torta, mi trovo bene usando 6 uova, 1 litro di latte e 300 g di zucchero. Però ho una domanda: lo zucchero sul fondo della teglia è bene metterlo oppure l’effetto un pò caramellato del riso si ottiene comunque con un tempo di cottura più lungo? A me non riesce mai molto caramellato, forse devo cuocerla di più (la tengo un’ora a 200 gradi). Ciao!

    1. Massimiliano quello che c’è scritto “riso comune” vuol dire un semplice riso bianco, non parboiled, un Roma, un Baldo,un riso a chicchi piccoli, un vialone nano…fammi sapere

  11. Grazie Tam Tam

    proverò questa ricetta trovata nel libro di Pietro Petroni
    riso gr 100
    7 uova
    zucchero gr 300
    1 limone
    1 arancia
    1 bicchierino di rum ( oppure un misto di brandy, sassolino, strega, ecc )
    1 bustina di vanillina
    1/2 litro di latte
    sale
    teglia di 25 cm
    burro per la teglia e semolino
    180C° circa un’ora
    si può fare ?
    Grazie

    1. Massimiliano tu fai ovviamente quella che preferisci però la carrarina originale ha ancora più uova, mi sembra 20, insomma più uova ci sono e meglio viene, 7 mi sembrano un po’ pochine, vedi tu, segui comunque la ricetta io approvo solo le ricette che ho testato, poi la vanillina è chimica non metterla, metti la vaniglia, sulle altre non mi pronuncio. un caro saluto

    1. No non sono troppe, puoi abbassare un po’ il calore, ma le ore ci vogliono tutte, tieni rpesente che questa è una dose grande, ma deve cuocere a lungo, ho trovato la ricetta in un libro di ricette toscane, un bel libro e tutte quelle che ho fatto sono risultate perfette, provala e vedrai, magari riduci la dose, quindi anche i tempi di cottura…saluti

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