Pici all’aglione
I Pici all’aglione sono i più conosciuti in Toscana e non solo, un condimento che prevede una intera testa di aglio e tanto pomodoro. Un volta pronti i vostri pici metteteti ad asciugare in quello che vedete sotto, uno stendipasta, un attrezzo utilissimo per far asciugare la pasta lunga, appena fatta, per evitare che si appiccichi, e siccome mi è stato regalato da un’azienda lo uso volentieri e faccio un piccolo inciso. La mia nonna famosa ormai per venire citata sempre quando preparo i vecchi piatti maremmani faceva quasi tutti i giorni fettuccine e pici, e ne faceva tanti, perché figli e nipoti passavano da casa a salutarla e si fermavano a mangiare e lei per far asciugare velocemente la pasta metteva delle canne di bambù appoggiate sulla spagliera della sedie e sopra le fettuccine ad asciugare.
- 150 grammi di grano duro
- 100 grammi di farina O
- olio extravergine
- sale
- acqua q.b. per un impasto abbastanza duro
per condire i pici all’aglione:
- una testa di aglio
- alcuni cucchiai di olio extravergine
- basilico in abbondanza
Ho impastato tutto a mano, l’impasto non deve essere morbido e va lavorato abbastanza fino a che non risulta liscio, l’ho messo a riposare per alcune ore, quando era pronto l’ho ripreso e ho tagliato con il tarocco delle strisce e da queste ho iniziato ad “appiciare” cioè arrotolare con le mani fino alla fine e per aiutarvi vi lascio un video fatto tempo fa. Condite i vostri pici con il sugo all’aglione preparato con pomodori freschi o pelati
Complimenti per le due nuove collaborazioni e complimenti per la pasta.Se non sbaglio i pici corrispondono ai troccoli di un’altra regione d’Italia (non ricordo quale in questo momento).
Tempo fa feci i troccoli ma non ho ancora postato la ricetta.
Brava come sempre,buona domenica a te.
grazie carissima, no i troccoli sono diversi, sono fatti solo di semola rimacinata, tieni presente che mia nonna li faceva solo di farina 0 e acqua,poi i troccoli sono più quadrati, i pici sono fatti solo a mano e sono rotondi, degli spaghettoni grossolani, ma grossi…un bacio
Hai ragione Tamara,sono dei prodotti davvero fantastici,grazie per avermeli fatti conoscere!Che dire di quei pici,oltre ad essere belli da vedere,lì stesi ad asciugare,sono favolosi.Li ho mangiati una volta e ne ho un ricordo golosissimo!!Un bacione cara e buonissima domenica!
grazie Damiana, sì i prodotti della Meeting sono davvero buoni, li o trovati come ho scritto, lo stendipasta, è utilissimo, quando faccio le fettuccine ho sempre il problema d come asciugarle e tu vedessi il matterello, è di un legno eccezionale…i pici sono i pici…un bacio
Avrei bisogno anch’io di questa attrezzatura e’ bellissima. parlando dei tuoi picci sono invitatissimi, li adoro.
Buona domenica
sì è un’ottima azienda, con buoni prodotti, vai nel sito a vedere…un bacio
wow fantastica la tua ricetta e anche quel utensile per asciugare la pasta
grazie per avermi suggerito queste aziende chissà non provi a contattarle anch’io con il tuo permesso ovviamente 😉
a presto rosa
http://kreattiva.blogspot.it/
grazie Rosa, i pici fanno parte della mia infanzia…un saluto
Complimenti Tamara per le collaborazioni, quell’attrezzo per stendere la pasta mi piace da morire!!! E complimenti anche per i pici, pensa che io figlia di un pratese e nuora di una umbra di Castiglion del Lago dove tutti, anche i sassi, fanno i pici a casa da sola non li ho mai fatti, ho sempre solo aiutato chi li preparava! Una zia di mio marito poi li appiccia a matassa tirando i pici direttamente dall’impasto senza tagliare le striscioline, un incanto guardarla! Debbo decidermi, vedere i tuoi mi invoglia proprio!! 😉
Resy anche mia nonna era di quelle parti, anzi di Cortona, ma a Castiglion del Lago ci sono ancora parenti, che io non conosco, ma ci sono…sì lì tutti fanno i pici e anche come descrivi tu, io non sarei capace, bisogna essere dei maestri, mi piacerebbe tanto vedere però, io li faccio così a mano, questa volta ho messo anche la semola rimacinata, ma li preferisco solo con farina 0 e acqua e un uovo altrimenti non stanno assieme…un abbraccio
Esatto Tamara, anche le massaie umbre che conosco usano la farina 0 e un uovo, ma mi raccontano che era un lusso una volta, spesso dovevano arrangiarsi senza. Quando li vogliono arricchire fanno un sugo d’oco o col cignale (come dicono loro) da leccarsi i baffi!!!La cucina del Trasimeno è molto più simile a quella di Cortona che non a quella del resto dell’Umbria, non a caso l’autore di “Una rotonda sul mare” vedeva da Cortona una rotonda del Trasimeno dove si ballava!!! Buona giornata
[…] del condimento l’ho avuta dallo chef Campoli. Le altre ricette di pici le trovate qui, qui, qui, e qui c’è anche la […]