Pavlova all’ananas e frutto della passione
Avete mai cotto una torta sul termosifone? Immagino di no. Io sì e posso dire che per l’MTC si fa anche questo. La storia comincia diversi giorni prima, quando è uscito il tema che mese, a me sempre molto caro, perché mi sento libera di fare la ricetta che voglio. Sono fatta così, più un difetto o un pregio non lo so, ma me sta bene. Passa qualche giorno, finisco le mie cose impellenti e si rompe il forno, il mio forno splendido della mia meravigliosa Glem, mai un problema, ha sempre funzionato benissimo e all’improvviso ha cessato di vivere.
Chiamo l’assistenza vengono immediatamente e il forno viene aggiustato, tutto a posto, metto gli albumi nella planetaria, i due zuccheri e monto tutto, sistemo la meringa nella carta forno e lo accendo alla giusta temperatura come richiede la meringa. Il forno non parte, o meglio si accende e si spegne subito e questa cosa è andata avanti per una buona mezzora, il forno non si è più acceso e la mia meringa è rimasta lì, cruda. A quel punto ho preso una decisione: la meringa non va cotta, si deve asciugare quindi serve un calore basso e un tempo molto lungo; 24 ore sul termosifone, perfetta, bianca e cotta benissimo, e adesso procedo alla decorazione. E’ tornato il tecnico e adesso sembra che il forno funzioni, spero perché i macarons non li posso mettere sul termosifone.
Tema del mese dell’mtc, la Pavlova.
La Pavlova in realtà non è una torta, è una enorme meringa ricoperta di panna e tanta frutta fresca, è bella da vedere e buona, tanto buona. In effetti somiglia al tutù di una ballerina, e ad una ballerina sembra sia stata dedicata.
Sin dai primi anni della mia vita, ho sempre voluto danzare. Non potevo pensare ad altro futuro, non potevo vedermi in un altro ruolo se non quello di una ballerina in un grande palcoscenico di fronte ad un’affollata audience di pubblico. Volevo mostrare loro la perfetta bellezza del movimento e aspettare col fiato sospeso ed il cuore in tumulto i loro applausi”.
Anna Pavlovna Pavlova nasce a San Pietroburgo nel 1881 da una famiglia povera e quando la madre, a dieci anni la portò a teatro a vedere La bella addormentata, si innamorò della danza e capì che il suo desiderio era fare la ballerina. Dopo due anni entrò alla Scuola dei Balletti Imperiali e li rimase fino ai diciott’anni.
In soli due anni passò da seconda a prima solista e poi prima ballerina Fu interprete dei più famosi e difficili balletti rappresentati nei migliori teatri.
Tra le sue più famose esibizioni vi è La morte del cigno, che la Pavlova interpretò maggiormente durante la sua carriera. Anna Pavlovna Pavlova fu una delle ballerine più famose degli inizi del XX secolo.
Descrizione di Anna Pavlova,, étoile dei Ballets Russes (1900-1910) da Agnes de Mille, “Dance to the piper”
Le ossa trasparenti di un uccellino, le giunture di un fragile uccellino!
Era tutta fuoco e volontà d’acciaio.
Non c’era un grammo in più sulle sue ossa, e l’energia vitale usò il suo corpo fino a logorarlo, fino a quando ella morì della febbre che la faceva muovere, respirando a fatica, ancora troppo giovane.
Il suo busto era sottile e aveva le forme e le proporzioni di quello di un adolescente, le sue braccia e le sue gambe erano piuttosto lunghe e il collo lunghissimo e straordinariamente mobile.
Pur non essendo assolutamente sensuale e anzi quasi asessuata, ella era capace di infondere in chi la guardava una sensazione di gioia, di piacere e delizia.
La Pavlova ha un corpo esile e delicato, eterea, adatta a ruoli romantici come Giselle, in un momento in cui le ballerine avevano una corporatura muscolosa e forte, lei è ricca di eleganza e grazia, i suoi piedi sono delicati e piccoli quindi deve rinforzare la punta delle scarpe con un pezzo di cuoio dando il suo contributo alla scarpetta da punta che viene usata ancora oggi.
La Pavlova è famosa soprattutto per l’esibizione ne La morte del cigno coreografato per lei da Michel Fokine, su musica tratta da Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns. È stato senz’altro il cavallo di battaglia della grande ballerina.
La favola termina in Olanda. Il treno con cui la Pavlova viaggiava si ferma per la neve, lei scende senza coprirsi troppo e cammina lungo i binari per vedere cosa fosse successo e il freddo intenso le provoca un malanno, che degenera nelle settimana successive portandola alla morte il 23 gennaio 1931 pochi giorni prima del suo cinquantesimo compleanno. Prima di morire chiede di poter tenere in mano il suo costume utilizzato per La morte del cigno. I suoi resti furono sepolti a Londra e trasferiti nel 2001 a Mosca. Esistono dei frammenti di filmati della ballerina molti dei quali inseriti in un film del 1956 “The Immortal Swan”, (Il cigno immortale).
Secondo l’ipotesi più accreditata, questo dolce sarebbe stato creato nel 1926 dallo chef di un hotel a Wellington, in Nuova Zelanda, e così chiamato in onore della ballerina Anna Pavlova. L’attribuzione dell’invenzione tuttavia non è certa, e alcune ricerche suggeriscono che possa essere nata in Australia nello stesso periodo, ferma restando la dedica al nome della ballerina, che allora era in tour nei due paesi.
Ingredienti per una Pavlova frutto della passione e ananas di circa 20 cm:
- 100 g albumi di qualche giorno
- 100 g zucchero semolato
- 100 g zucchero a velo
- cucchiaio di aceto bianco, o succo di limone
- 1 cucchiaio di amido di mais o fecola i farina di riso (serve per tenere gli albumi)
- 250 ml di panna fresca da montare
- frutto della passione e ananas freschi
Procedimento
Mettete gli albumi nella planetaria dopo averli tenuti fuori dal frigorifero e cominciate a montarli, dopo che avranno perso tensione cominciate ad aggiungere lo zucchero semolato, e dopo quello a velo. Quando gli albumi saranno belli duri e molto lucidi saranno pronti.
A questo punto aggiungete a mano, con una spatola, il cucchiaio di limone, e l’amido di mais o fecola di patate, molto lentamente per evitare di smontare gli albumi.
Mettete gli albumi dentro a un sac à poche, o a mano, e disegnate un cerchio di circa 20 cm di diametro su una teglia rivestita di carta forno, dovete fare una specie di nido o con la sac à poche o a mano, dove andrete a metterete la panna e la frutta.
Mettete la teglia in forno a 80/120° e tenetela per circa 3 ore, se il forno aumenta troppo il calore, aprite lo sportello e tenetelo a fessura. La meringa deve rimanere bianca, non si deve cuocere ma asciugare. Lasciatela in forno con la luce accesa tutta la notte e il giorno dopo decoratela con la panna montata e la frutta che preferite e secondo la stagione.
Fonti:
http://www.istitutoitalianoarteedanza.it/anna-pavlovna-pavlova-famosa-ballerina-russa/
https://it.wikipedia.org/wiki/Pavlova
Brava a non esserti persa d’animo, hai realizzato una sontuosa pavlova.
Un bacio.