Pasta frolla montata e fava tonka per i miei biscotti
Il nostro Paese è considerato la patria dei biscotti. Si dice infatti che i primi a usare speciali pani biscottati, pane cotto due volte, o panis siccus o biscotus, furono i soldati romani, furono usati quindi nei lunghi viaggi nella Via della Seta, o durante esplorazioni marine. Anche Marco Polo ci parla di biscotti ma salati raccontando l’usanza di un popolo lontano che sottoponeva il pesce ad un trattamento simile a quello del pane: “Hanno di molto buon pesce e fannone biscotto, che egli tagliano a pezzuola… gli appiccano al sale e così li mangiano tutto l’anno come biscotto”.
Anche ai soldati della I e II guerra mondiale furono date delle gallette prima di partire per la battaglia di Anzio. Con il tempo sono cambiate forma, sapore e consistenza, ma il dolcificante usato per lunghi secoli fu sempre il miele e ancora oggi viene usato spesso al posto dello zucchero. I primi dolci, piccoli e secchi, venivano confezionati anche con il vino e il latte, arricchiti, nei paesi del Mediterraneo, con noci, nocciole e mandorle raccolte allo stato selvatico. Successivamente furono utilizzati anche la frutta secca, come i datteri, i fichi e le mele cotogne, che l’uomo aveva imparato a disseccare al sole.
Nel 996 arriva a Venezia un nuovo ingrediente: lo zucchero, inizia così un periodo d’oro per quella che era l'”industria dolciaria” dell’epoca.
Nella Roma antica i dolci venivano preparati dai pistores dolciarii: molto diffusa era una sorta di piccola focaccetta confezionata con farina di formaggio secco, uova, semola e miele. I ricchi romani usavano offrire dolci al termine dei pasti, con lo scopo di sgrassare la bocca. Si trattava di piccoli biscotti secchi, pepati e durissimi, il cui uso si protrae anche durante il Medioevo, quando i dolci cominceranno a essere serviti anche fra una portata e l’altra.
Anche nelle cucine dei monasteri medievali venivano confezionati pasticcini e varie ricette di biscotti: i ricciarelli, i berlingozzi, i calcionetti, i pinocchiati, le cotognate, i morselletti, i cialdoni del Magnifico Lorenzo e molti altri ancora.
Con il passare dei secoli la biscotteria si fa sempre più raffinata: Maria Luigia, duchessa di Parma, fece impiantare nel suo ducato particolari serre calde per poter coltivare frutti esotici che, trasformati in marmellate e canditi, venivano utilizzati dai suoi cuochi per la preparazione dei dolci.
Sorgono intorno alla metà dell’Ottocento – in Inghilterra, Francia, Italia, Belgio e Olanda – i primi biscottifici, inizialmente a carattere artigianale, che elaborano e modernizzano ricette molto antiche. Queste piccole fabbriche sono le antesignane della grande industria dolciaria di oggi, sempre più perfezionata e specializzata. Insieme alle prime fabbriche nascono anche le prime corporazioni. La borghesia ottocentesca consacrò i biscotti nei riti salottieri, gustandoli con il tè, la cioccolata calda, o i vini passiti. Biscotti preparati dalle massaie di casa, ma anche da abili artigiani, venivano conservati in pittoresche scatole di latta le cui decorazioni ispiravano la soave delicatezza del contenuto. (1) (2)
(1) Aidepi
(2) Taccuini storici
Per la mia ricetta ho usato una semplice pasta frolla montata, (presa qui) un forte aromatizzante, la fava tonka e il risultato mi ha soddisfatto, i biscotti sono buoni e adatti ad accompagnare un caffè, come avevo già detto in un altro post li mangio solo io perché a casa mia i biscotti non sono molto amati, ho ancora quelli di Natale, i miei figli non sono dei mangiatori di dolci, io sì.
Ingredienti per biscotti alla pasta frolla montata e fava tonka:
- 250 g di farina per biscotti
- 80 g di zucchero a velo
- 160 g di burro
- 20 g di fecola
- 2 uova piccole
- 1 pizzico di sale fino
- 1 fava tonka grattugiata nell’impasto (qui notizie sulla fava tonka)
Mettete lo zucchero, la fecola e il burro in un robot da cucina e montate per pochi secondi, aggiungete poi le uova, il sale e la farina, grattate la fava tonka a parte e aggiungetela all’impasto a seconda di quanto volete sia aromatizzato, tenendo presente che la fava tonka è molto profumata.
Avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciatelo riposare per 30 minuti in un luogo fresco. Riprendete l’impasto e con il mattarello stendetelo fino a mezzo cm, quindi ritagliate i vostri biscotti come preferite, con lo stampo che volete, e infornate a 160°C per 15/20 minuti.
Questi biscotti sono molto semplici, profumati e adatti in ogni momento.
Partecipo alla sfida n.56 dell’MtChallenge: I Biscotti di Dani e Juri
Ciao Tamara, complimenti per il post davvero di ampio respiro. Bella l’idea della fava tonka, che deve dare un aroma davvero unico ai biscotti. Due cose però non mi sono chiare: nel titolo scrivi frolla montaTa, mentre nel testo della ricetta si parla di frolla montaNa. Non conosco la seconda, ma nel caso fosse una frolla montata, non si stende col mattarello ma i biscotti si formano con sac-a-poche o “sparabiscotti”, inoltre, la sequenza della lavorazione degli ingredienti per la frolla montata è diversa da quella che hai usato. Quindi, che tipo di frolla hai fatto?
Juri “montana” è un refuso che non ho visto rileggendo, doveva essere una montata ma dopo averla messa nel sac a poche mi sono resa conto che non scendeva quindi era venuta poco montata, vuoi per la farina che ha assorbito di pù vuoi per non so cosa ho dovuto tirarla fuori e usarla manualmente, ditemi come la possiamo considerare, grazie Juri
comunque l’ho presa da sito di Gustissimo, http://www.gustissimo.it/scuola-di-cucina/impasti-e-pastelle/pasta-frolla-montata.htm
non la consideriamo montata 🙂
ho dato un’occhiata al sito che segnali e anche loro nei commenti dicono che la frolla montata non si può stendere, ma va modellata solo con la sac a poche. Sempre nei commenti, correggono la ricetta, perché era sbagliata.
Chiamiamola “semimontata”, come la panna 🙂
Bellissimo post-e bellissime foto!
Mi dispiace l’ho fatta perché pensavo di portare un modo diverso di fare la montata e invece ho solo letto la ricetta, il risultato non è male, ma va stesa con le mani, è proprio un periodo no, forse devo smettere di fare qualcosa, grazie Alessandra
Fantastica… il risultato è davvero molto buono … ma cosa dici non è male?? ma cosa deiv smettere..
Ti ringrazio, in effetti i biscotti erano venuti bene, adesso ne faccio altri, ora farò quelli di Natale se vuoi seguimi, spero di troare qualche buona ricetta 😉