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È lui il Signore d’inverno: il Radicchio rosso tardivo Igp

È Lui Il Signore D’inverno: Il Radicchio Rosso Tardivo Igp

È lui il Signore d‘inverno: il Radicchio rosso tardivo Igp. Il radicchio rosso di Treviso IGP è una cicoria, colore rosso, consistenza croccante e gusto amarognolo, come tutte le cicorie. I radicchio si divide in precoce e tardivo. Il precoce è meno pregiato, ha la foglia più larga e il sapore più amaro. Viene coltivato in campo aperto e dopo l’estate, i cespi vengono legati per proseguire la maturazione e l’imbianchimento forzato. Segue quindi, la raccolta e la toelettatura prima della commercializzazione.

Il tardivo, l’altro radicchio è molto pregiato e ha dei costi abbastanza alti, il suo processo di produzione è molto complesso. Ha foglie lunghe e affusolate, con una costa centrale bianca e i bordi di un colore rosso-violaceo intenso. Secondo il disciplinare di produzione la raccolta dal campo aperto può iniziare solo dopo che le piante abbiano subito due brinate. Una volta raccolto (ancora con il suo fittone o radice) viene legato in mazzi e posto con il fittone immerso in vasche di acqua di falda a temperatura costante (12-15 gradi) per la fase di imbianchimento. La temperatura mite dell’acqua favorisce la ripresa del processo vegetazionale, ma l’assenza di luce impedisce alla pianta di produrre clorofilla: da qui il colore tipico e l’ammorbidimento delle note amare della cicoria. Dopo un periodo di forzatura in acqua, che varia dai venti ai quindici giorni, il radicchio rosso di Treviso Tardivo IGP è pronto per la toelettatura finale.

Il radicchio rosso di Treviso è molto usato in cucina, si va dagli antipasti, ai primi piatti, famoso il risotto al radicchio tardivo, una specialità per intenditori, tagliatelle, secondi piatti e anche dolci, senza dimenticare le confetture.

 Mi piace molto il radiccio rosso di Treviso e il tardivo lo mangerei tutti i giorni, purtroppo a Roma non sempre si trova appena colto quindi, grazie all’indicazione di amici, ho trovato un’azienda nel trevigiano che lo produce e lo spedisce, l’azienda Be-Orto. Giovani che lavorano con passione e i risultati si vedono. Il prodotto in 24 ore dal campo alla tua tavola.

 

radicchio rosso di treviso

Il Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco nasce nel 1996 a seguito della pubblicazione che riconosceva l’indicazione geografica protetta per il radicchio rosso di Treviso e il radicchio variegato di Castelfranco. Il consorzio – così come espressamente previsto dallo statuto – ha funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione IGP.[1] [1] Wikipedia

radicchio rosso trevisano

È lui il Signore dell’inverno: il Radicchio rosso tardivo Igp

Ingredienti per 1 kg di radicchio, 4 vasetti Bormioli da 250 ml,
preparazione presa da Dissapore

  • 1 kg di radiccio di Treviso tadivo
  • 1/2 l di acqua
  • 1/2 l di aceto bianco
  • 4 barattoli Bormioli da 250 ml + 4 presselli
  • 125 ml di olio extravergine d’oliva
  • 45 g di zucchero
  • 40 g di sale fino
  • bacche di ginepro, grani di pepe

Dividere il radicchio in quattro parti nel senso della lunghezza e metterlo a bagno in abbondante acqua. Nel frattempro mettete tutti gli ingredienti in una pentola che possa contenere anche il radicchio, girate bene con un mestolo e portate ad ebollizione, a quel punto aggiungete il radicchio, immergetelo bene premendo con una schiumarola e dal momento in cui riprende il bollore lasciatelo 1 minuto esatto. Spegnete e con una pinza prendete una parte di radicchio e mettetela in un barattolo e andate avanti così fino alla fine, metete i presselli e riempite i barattoli con il liquido caldo, tappate subito e girare a testa i giù per far creare il sottovuoto. Una volta pronti riponeteli in dispensa, aspettate un po’ prima di mangiarli.

Una seconda ricetta, potrebbe essere quella di Nonna Sole, è molto simile ma lei dopo averlo fatto bollire un minuto lo lascia riposare tutta la notte sui canovacci e lo invasa il giorno dopo.

Poi c’è quello marinato, sbollentato per 4 minuti in acqua e aceto rosso, con alloro e bacche di ginepro, fatto raffreddare su un canovaccio e poi condito con gli aromi,  coprirlo con olio e servirlo il giorno dopo, questa ricetta si trova nel libro Osterie d’Italia edito da Slow food, e infine un’altra preparazione con pinoli e uvetta dopo la marinatura. E’ buono in tutti i modi

radicchio rosso trevisano

[1] Wikipedia

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