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Curruxonis de mendua – Raviolini alle mandorle

Curruxonis De Mendua – Raviolini Alle Mandorle

Già verso la fine di febbraio i mandorli ci regalano le loro bianche fioriture, l’inverno ancora è nel pieno della stagione e lui all’improvviso senza farsi annunciare che piova o nevichi sembra voglia dirci che l’inverno finirà presto, e intanto ci regala i suoi candidi fiori, e noi molto spesso rubiamo i suoi rami per avere un pezzetto di primavera dentro casa. Ricordo quando stavo in Maremma i mandorli in fiore anche in città, strade intere ai cui lati facevano bella mostra i mandorli in fiore,  ed era subito primavera.

 

raviolini sardi alle mandorle

C’è una leggenda che arriva dalla Grecia a spiegarci il motivo per cui il mandorlo fiorisce per primo. “Demofonte e Fillide stavano per unirsi in matrimonio, quando il futuro sposo, per l’improvvisa morte del padre, fu costretto a tornare ad Atene. Demofonte, partito promettendo di tornare entro breve tempo, ritardò così tanto, che Fillide per nostalgia d’amore s’impiccò. Sulla sua tomba, come simbolo di dolore, nacque un albero di mandorlo dalle foglie inaridite. Tre mesi dopo, Demofonte ritornò e, scoperta la tragedia, andò a versare lacrime disperate sull’albero spoglio del sepolcro della sua cara.

mandorlo in fiore

Il mandorlo, credits foto

mandorle

Mandorle sul ramo, credits foto

Fu allora che gli dei, colpiti da tanta prostrazione, gli lanciarono un segno dell’amore di Fillide, facendo ammantare il mandorlo, prematuramente rispetto alle altre piante, di una chioma verde ricolma di splendidi fiori”. E ci piace pensare che sia vero perché è una leggenda molto romantica.

Sembra che la mandorla venisse coltivata già nell’età del bronzo in Asia diventando quindi il primo frutto lavorato dell’antichità. I romani che fosse un utile rimedio contro l’ubriachezza e Carlo Magno contribuì alla diffusione del mandorlo che era considerato una pianta i cui frutti avevano proprietà stimolanti e curative.

Più avanti, nel medioevo, la mandorla entrò a tutti gli effetti nella cucina di corte sia per le sue proprietà nutrienti, ha più proteine della carne di manzo, che per le preparazioni afrodisiache e filtri d’amore, e per la sua forma che sembrava stesse per generare la vita. Così come l’usanza di mangiare confetti durante le feste importanti come i matrimoni, i battesimi, è legato al valore simbolico di prosperità della mandorla.

raviolini sardi alle mandorle

Con le mandorle si prepara anche un a bevanda molto energetica: il latte di mandorla la cui ricetta sembra venne sperimentata nei monasteri per poi passare nelle cucine della nobiltà come fondo di cottura per brodi, addensante per salse, componente per dolci. Anche sul versante della medicina le mandorle crearono grandi aspettative, venivano prescritte per ringiovanire, per potenziare l’attività sessuale, quindi le mandorle attraversarono il ‘700 con la fama di essere afrodisiache.

Arriviamo all’uso esterno. L’olio di mandorle è uno dei più conosciuti anche oggi e usato come olio da massaggio anche per ai neonati, dopo il bagno passato sul corpo aiuta l’elasticità della pelle, sui capelli sfibrati e in modo modesto combatte anche l’invecchiamento della pelle. Combatte la pelle secca e screpolta, il rossore e il prurito in presenza di eczema.

In pasticceria le mandorle danno il meglio, abbiamo libri interi di dolci preparati con le mandorle, tutti molto buoni e in Italia fra Sardegna e Sicilia abbiamo l’imbarazzo della scelta.

Eccoci quindi alla nostra ricetta, i Raviolini sardi alle mandorle

Ricetta dal libro “La cucina sarda” Dolci III de La biblioteca dell’identità – L’Unione Sarda
Questi ravioli sono la variante sulcitana di un dolce diffuso in tutta la Sardegna

Ingredienti per i Curroxonis de mendua –  Raviolini alle mandorle:

  • 300 g di farina doppio zero
  • 200 g di mandorle dolci
  • 50 g di zucchero semolato
  • 30 g di burro
  • 50 g di miele millefiori
  • 3 uova biologiche o del contadino
  • la buccia grattugiana di 1 limone bio o non trattato
  • la buccia a filetti di 1 arancio – bio o non trattato
  • olio extravergine per friggere o olio di cocco
  • 1 pizzico di sale

Impastate la farina con le uova, lo zuchero, e il sale, (io ho messo tutto nella planetaria) e mentre impasta aggiungete il burro a temperatura ambiente poco per volta e lavorate fino ad avere un impasto morbido e liscio. Mettetelo in un recipiente coperto con la pellicola a riposare per due ore.

Tritate finemente le mandorle, grattugiate la buccia del limone, solo la parte bianca, e aggiungetela alle mandorle, unite anche il miele e impastate con una forchetta amalgamendo molto bene tutto e lasciate da parte coperto.

Riprendete l’impasto e tiratelo in sfoglie sottili, loro dicono con il matterello, io ho usato la macchina per la pasta per avere sfoglie della stessa altezza. Ho provato a farne un po’  tirando la pasta all’ultimo scatto, pasta molto sottile e alcuni allo scatto precedente, quelli più sottili sono i più croccanti. Fate delle strisce e metteteci sopra l’impasto, chiudete facendo uscire l’aria e tagliate con un coppapasta o la rotellina da ravioli o lo stampo che preferite. Andate avanti fino ad esaurimento degli ingredienti. I raviolini non devono essere molto grandi, direi che la misura migliore è 4X4 o al massimo 5×5.

Scaldate l’olio extravergine in un padella dai bordi alti e quando l’olio sarà pronto, fate una prova con un pezzettino di pasta, friggeteli fino a che non prenderanno un bel colore dorato. Passateli nello scottex poi in un vassoio e irrorateli con miele liquido e fili di buccia d’arancio. Mangiateli sono divini.

raviolini sardi alle mandorle

E siccome sono generosa oggi vi regalo anche il famoso Latte di mandorla, anche questo tipico siciliano e di tutto il sud, fresco adatto alle giornate di calura e ricco di elementi nutritivi.

Il latte di mandorle è indicato contro gli spasmi e l’infiammazione dello stomaco, dell’intestino, delle vie urinarie, contro le palpitazioni e le tossi spasmodiche; inoltre è raccomandato ai convalescenti e bambini. E’ anche un’ottima bevanda rinfrescante e tonificante nelle calde giornate d’estate. Dai semi del mandorlo si ottiene anche una farina e un olio utile come detergente cutaneo e ammorbidente della pelle delle mani, questo nei Taccuini storici.

latte di mandorle

La Sardegna è la terza produttrice di mandorle nel nostro Paese, preceduta dalla Puglia e prima dalla Sicilia ma nel mondo arriviamo a malapena al 4,5%. Spesso si tratta di mandorle californiane o spagnole. Questi ultimi paesi, infatti, detengono il 52% della superficie mandorlata a livello mondiale. Sono meno saporite non hanno il classico sapore delle nostre, sono quasi insapori e non lasciano nulla in bocca. Abbiamo 3 regioni che producono mandorle, abbiamo i migliori dolci fatti con le mandorle conosciuti in tutto il mondo e in Italia spesso siamo costretti a comprare mandorle californiane perché la produzione non copre la richiesta.

Ingredienti per 1 l di latte di mandorle:

  • 150 g di mandorle
  • 1 l di acqua
  • un frullatore
  • un passino
  • 1 cucchiaio di zucchero

Mettete le mandorle a bagno per un’ora coperte con acqua presa da quella che abbiamo già misurato, dopo un’ora mettetetele nel frullato e frullate aggiungendo l’acqua dove sono state a bagno le mandorle e poi anche una parte dell’altra acqua, la ricetta diceva di aggiungerla tutta ma io ne ho messa solo una metà perché non sapeva di nula. Aggiungete il cucchiaio di zucchero e continuate a frullare fino ad avere un composto finissimo. Mettete il passino sopra ad un contenitore e versateci tutto il composto, fate scolare bene e quello che verrà fuori è il latte di mandorla. In frigorifero si mantiene fino a 3 giorni. E ‘ buono da bere in ogni ora della giornata.

latte di mandorle

http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/orto-frutti/storie-e-credenze-sulla-mandorla.html

http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/dieta—dietetica/La-mandorla-sue-proprieta.html

foto: http://www.inorto.org/2015/01/piantiamo-un-mandorlo-per-avere-fiori-in-inverno-e-frutta-tutto-lanno/

foto: http://blog.casafarofavignana.com/wordpress/wp-content/uploads/2016/04/fiore-di-mandorlo_O2.jpg

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Questo articolo ha 6 commenti
  1. Deliziosi e bellissimi da vedere quei ravioli Tamara, non li conoscevo proprio e sono una gradita scoperta. Complimenti per le foto, bellissime come al solito.
    Ciao, Lidia

  2. Tamara che spettacolo di ravioli… che acquolina!!! Sempre bravissima… che dirti se non complimenti. Ciao e alla prossima. Marianna

  3. Purtroppo è vero che nonstante l’inestimabile bontà delle mandorle italiane, la produzione nel nostro paese di questo magnifico frutto. è calata notevolmente ed è un grande peccato!!! Hai saputo scegliere una gran bella ricetta per contribuire a questa settimana, grazie Tamare, e complimenti come sempre per le foto bellissime! Un abbraccio, Flavia

    1. Grazie Flavia, la ricetta è buona, è vero che Sicilia e Sardegna con le mandorle ci sanno fare, anche il latte è venuto buono, è un peccato che la nostra produzione sia così bassa, sono molto più buone, più saporite… ciao carissima 😉

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